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- 08 mag 2025

RUBRICA Eco di Montagna: Il cammino dei giganti

Scopri come si muove un ghiacciaio: dalla neve compatta al cammino verso valle tra crepacci e seracchi.

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La neve che si accumula di anno in anno nelle porzioni superiori di un ghiacciaio rappresenta la base del suo comportamento dinamico e della sua evoluzione nel tempo. Attraverso un processo lento e costante, queste masse nevose subiscono una trasformazione: i processi di compressione e ricristallizzazione, nel giro di qualche anno, le convertono in ghiaccio compatto. Una volta formato, il ghiaccio comincia a rispondere alla forza di gravità, generando una pressione che avvia il movimento verso valle dell'intera massa glaciale. 

Il movimento della massa glaciale non è uniforme, ma varia a seconda della posizione e delle condizioni locali. Nel cuore del ghiacciaio, il flusso è generalmente più rapido, mentre lungo i bordi laterali risulta rallentato a causa dell'attrito esercitato dal contatto con le pareti rocciose o i detriti accumulati. 

Durante il suo viaggio verso quote inferiori, il ghiaccio si confronta con dislivelli e irregolarità nel terreno, che causano deformazioni e rotture della sua superficie. È qui che hanno origine i crepacci, ovvero spaccature verticali che possono raggiungere profondità notevoli, e i seracchi, imponenti blocchi di ghiaccio dalle forme spettacolari. 

Fusione dei ghiacciai: i bedière

Con la fine delle nevicate primaverili e l'aumento della temperatura in quota, inizia in montagna e sui ghiacciai il periodo della fusione, dapprima della neve accumulata durante l'inverno e poi via via del ghiaccio sottostante. La fusione del ghiaccio inizia prima nella parte frontale del ghiacciaio poi sempre più a monte, man a mano che sparisce la neve di copertura. Tutta l'acqua di fusione confluisce verso valle e spesso percorre il ghiacciaio sulla sua superficie formando dei veri e propri "torrenti epiglaciali" identificati anche con il termine francese "bedières".

 

Questi torrenti epiglaciali sono alimentati dalla fusione di neve e ghiaccio ma anche dalle stesse precipitazioni.

Assieme ad altri elementi, come crepacci, seracchi, inghiottitoi e crolli, testimoniano chiaramente l’evoluzione e i cambiamenti nella vita del ghiacciaio.

I torrenti epiglaciali possono dare origine a torrenti veri e propri se raggiungono il fronte del ghiacciaio, oppure sprofondare in un mulino e scorrere all'interno del ghiacciaio (diventando così ipoglaciali). La portata dei bedière può variare notevolmente, da un rivolo d'acqua a portate notevoli, caratterizzate dall'elevata velocità dato il basso attrito del ghiaccio. I bedière si trovano in tutti i tipi di ghiacciaio, i più grandi si osservano nelle calotte polari, e contribuiscono all'azione erosiva del ghiacciaio.

Credito foto: Commissione Glaciologica SAT